La prima
scelta da compiere è quella che riguarda i filati, che a seconda delle
lavorazioni potranno essere in polipropilene, in polietilene, in
poliammide o in copolimeri di poleolefine come nel caso della "terza
generazione".
La qualità dei filati inoltre è affidata ai procedimenti produttivi degli
stessi, alla denaratura ai master coloranti, alla resistenza all'usura ed
ai trattamenti specifici contro i temuti raggi U.V.
Tutte queste qualità, sulle quali poi si basa la durata e la resistenza
del tappeto, sono assicurate dai migliori produttori di filato.
A questo punto si può passare alla tessitura del filato scelto. |
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Dopo aver scelto accuratamente i filati da
utilizzare si passa alla tessitura, dove la tecnologia delle macchine si
sposa con la maestria di chi le deve predisporre.
Una volta disposte le rocche di filato nelle apposite cantre, e dopo che
ogni filo e arrivato nella cruna di ogni ago, si inserisce il rotolo di
"primario", importantissimo, perché sarà il supporto sul quale dovrà
agganciarsi il filato durante la tessitura.
Il primario solitamente costituito da fibre al 100% di poliestere è
fondamentale anche per la futura stabilità del tappeto in quanto agente
separatore tra il filato e il supporto di posa, ed avrà il compito di
limitare e seguire le dilatazioni del tappeto.
Finalmente avviene l'incontro e gli aghi della macchina si tuffano nel
primario, i coltelli sempre ben affilati tagliano il filo alla misura
desiderata ed ecco che sui carrelli si forma il tappeto 22 mm, 17 mm,
27mm, 32mm, 52mm, 60mm è solo una questione di regolazione.
I punti poi sono una scelta di carattere tecnico dettata in prevalenza dal
tipo di caratteristica che si vuole dare al tappeto più fitto o meno fitto
a seconda del tipo di utilizzo.
È un errore pensare che il numero elevato dei punti sia sempre sinonimo di
grande qualità, anche se è vero per alcuni tappeti.
I manti per il calcio ad esempio, che devono permettere la penetrazione
del tacchetto e la torsione del ginocchio, non andrebbero bene troppo
fitti, perché si compatterebbero con il tempo, creando problemi al gioco
ed alle articolazioni.
A questo punto il manto è pronto per la "spalmatura", procedura finale del
processo produttivo. |
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Dopo aver eseguito tutte le operazioni di tessitura
a questo punto il manto è pronto per la così detta "spalmatura" procedura
finale del processo produttivo.
Il lattice naturale, viene prima versato sul dorso del primario e poi
spalmato, facendo in modo che "il punto" venga definitivamente saldato al
suo supporto.
Una volta passato nel forno di essiccazione , facendo attenzione che
durante l'evaporazione non si formino bolle d'aria, il tappeto viene
tagliato alla misura richiesta dal cliente ed è pronto per la consegna.
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